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ANTONELLO GAGINI

 

I Gagini (o Gaggini) attivi nell'arte furono diversi ma il capostipite fu Domenico, nato a Bissone (in Svizzera) e morto a Palermo nel 1492. Qui tuttavia ci occupiamo del figlio Antonello Gagini che visse prevalentemente a Palermo fra il 1478 ed il 1536.

Inizialmente Antonello si dedicò anche al commercio di marmi e per questa sua attività (che aveva base a Messina) ebbe modo di viaggiare in Italia e di conoscere opere ed artisti. Fra l'altro si recava spesso a Carrara e forse per questo il Vasari - nelle pagine dedicate ad Andrea da Fiesole ed altri- accenna ad un "Antonello da Carrara" con queste parole "...scultore rarissimo, fece in Palermo al Duca di Monte Lione, di casa Pignatella napoletano e vicerè di Cicilia, tre statue, cioè tre Nostre Donne in diversi atti e maniere, le quali furono poste sopra tre altari nel Duomo di Monte Lione in Calabria. Fece al medesimo alcune storie di marmo che sono in Palermo...". Monte Leone era l'antico nome di Vibo Valentia. Non è escluso che il Gagini abbia conosciuto Michelangelo, Benedetto da Maiano, il Sansovino ed altri artisti del suo tempo.

Successivamente valutò di continuare con maggior impegno l'attività artistica del padre e chiamò nuovi collaboratori alla bottega di Palermo. Da quel momento realizzò numerose opere di scultura e talora anche di architettura. Sono interessanti bassorilievi, sarcofagi ecc. Personaggi autorevoli del tempo lo definirono " sculptorem eximium ".

In molti luoghi della Sicilia ci sono opere sue o della sua fiorente bottega. Ma sculture a lui riferibili sono anche in Calabria e talora in musei stranieri. Alcuni dei suoi lavori più significativi sono nel museo di palazzo Abatellis a Palermo ovvero presso la galleria di palazzo Bellomo a Siracusa, presso il Museo Salinas di Palermo ecc. e nelle chiese più prestigiose dei centri storici della Sicilia. La sua opera più imponente fu una grande tribuna per la Cattedrale di Palermo che purtroppo fu smantellata alla fine del XVIII secolo. Tuttavia gli oltre 45 pezzi che la componevano sono rimasti in buona parte nella medesima chiesa e nell'annesso museo diocesano. Questa grande realizzazione in effetti era stata comunque completata dai figli che continuarono a tutto tondo il loro impegno nella bottega di Antonello. Con le illustrazioni di seguito tentiamo di dare un'idea della produzione artistica del Gagini.


scultura dedicata a San Giorgio nella cappella dei genovesi della chiesa di San Francesco di Palermo, il committente
fu il console della nazione genovese, Battista Cattaneo (foto alpav); nell'iscrizione si legge l'anno 1526




trittico nel duomo di Vibo Valentia



Madonna di Trapani nella chiesa di San Giuseppe dei Teatini
a Palermo. La complessa decorazione della cappella fu realizzata
dalla bottega. Vedi altra foto  foto alpav


Madonna della Neve e bambino  nel duomo di Taormina
foto Giovanni dell'Orto (wiki)

historia et phantasia



parziale della Pietà a Soverato (Cz)



bel lavoro in marmo della bottega di Gagini
presso Philadelphia Museum of Art‎/foto Sailko (wiki)


particolare dell'arco nella chiesa di San Mamiliano (ex S.Cita) a Palermo
all'epoca il monumento fu commissionato dai Platamone-foto alpav
Nel rilievo sono rappresentati la Sibilla cumana ed in ginocchio l'imperatore Ottaviano Augusto
altro dettaglio dell'arco


bassorilievo Dormitio Virginis ad Alcamo (TP) -ingrandisci




la Tribuna di Antonello Gagini
documentazione wikipedia sulla grande opera scultorea


 


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