l'Orcagna ed altri artisti impegnati nella facciata del Duomo di Orvieto
Orcagna, opere a Firenze ed Orvieto
Andrea di Cione di Arcangelo, soprannominato L'Orcagna, (1310 circa 1368) fu un artista fiorentino impegnato sia nella pittura che nella scultura. A quanto pare concorsero alla sua formazione anche le frequentazioni di Andrea Pisano e di Giotto. Di suoi lavori "certi" non ne sono rimasti molti e qualche volta lavorò con i fratelli ad alcuni affreschi fiorentini, talora un pò rovinati. Dalla documentazione pervenuta risulterebbe che il suo impegno artistico fu ampio ed apprezzato (ad esempio dal Ghiberti). Come dicevamo dell'Orcagna non è rimasto moltissimo, tuttavia alcune sue opere sono celebri e poi nel museo di Santa Croce e nell'ex refettorio di Santo Spirito sono visibili alcuni frammenti di suoi grandi affreschi. Insieme al fratello Matteo, fu poi impegnato per alcuni anni nel cantiere del duomo di Orvieto (dal 1358, ben dopo la morte del Maitani) ed alcune parti sono a lui riferibili.
sua opera più celebre: il tabernacolo nell'Orsanmichele di Firenze (foto ap)
il dipinto è invece di Bernardo Daddi
Andrea Orcagna: la pala Strozzi in Santa Maria Novella a Firenze
Sarebbe sua anche la crocifissione presso il Walters Art Museum (Usa)
Orvieto: il rosone riferibile all'Orcagna, foto alpav 2011; nelle nicchie statue dei Profeti e degli Apostoli
l'artista, oltre al rosone, seguì anche l'edificazione di due cuspidi laterali
Lorenzo Maitani e la facciata del duomo di Orvieto
La decisione di costruire il celebre duomo di Orvieto risale al 1290 circa quando papa Niccolò IV approvò l'idea del vescovo Monaldeschi di ricordare il miracolo di Bolsena. I lavori iniziarono poco dopo tale decisione, ma all'inizio del XIV secolo fu chiamato il senese Lorenzo Maitani che, nonostante altre presenze e circostanze varie, fu il personaggio maggiormente impegnato nel cantiere. Lorenzo nacque a Siena intorno al 1270 e morì ad Orvieto nel 1330. Alla sua morte i lavori non erano ultimati ed alcuni interventi agli esterni del duomo sono ben successivi ed per qualche tempo furono seguiti da Antonio Federighi e per alcuni particolari dal Sanmicheli. Anche le botteghe del citato Andrea Pisano e di Nino Pisano, a quanto pare, curarono alcuni dettagli della facciata. Come visibile anche dalle foto- nel complesso- i bassorilievi sono molto belli. I mosaici esterni prevalentemente realizzati fra il XIV ed il XV secolo furono abbondantemente restaurati nei secoli seguenti (*). In definitiva le maestranze (spesso organizzate in corporazioni) e gli artisti impegnati nell'edificio furono molti. La decorazione dell'interno e delle cappelle (in particolare di quelle di San Brizio e del Corporale) implicano ovviamente un discorso a parte.
veduta del duomo di Orvieto, uno degli esempi dell'arte gotica in Italia
(allo stesso lavorò principalmente il senese Lorenzo Maitani dal 1310 al 1330)
i bassorilievi nella parte inferiore della facciata del duomo
foto © Mario Carbone-dreamstime
i diversi rilievi sono dedicati: alla Genesi, all'Albero di Jesse,
ad episodi della vita di Gesù ed infine al Giudizio Universale
uno dei quattro pilastri con i rilievi marmorei, foto alpav 2011
alcuni dettagli dei bassorilievi (foto ingrandibili)
agli stessi oltre al Maitani lavorarono anche la bottega di Andrea Pisano ed altri.
La narrazione nei quattro pilastri è spartita da girali vegetali
Madonna in baldacchino ed angeli, trattasi di copia. L'originale è presso il museo
le tre porte in bronzo sono invece di Emilio Greco (1964 circa)°°°°
(*) gli antichi mosaici della facciata sono stati spesso rifatti anche non riprendendo i soggetti originali
Sculture da segnalare: la Sibilla Libica di Fabiano Toti (1558); la Sibilla Eritrea di Antonio Federighi (1452 circa), Cristo in Trono del Maestro Rubeus ecc.