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TIEPOLO AGLI ESORDI
 
 

premessa redazionale: Giambattista Tiepolo (Venezia 5 marzo 1696 – Madrid 27 marzo 1770) all'inizio della sua carriera di pittore frequentò la bottega di Gregorio Lazzarini, ma gradualmente fu influenzato da quanto realizzavano altri artisti fra i quali Giovanni Battista Piazzetta, il Tintoretto, Paolo Veronese, Jacopo Bassano ed altri ancora (fra l'altro sposò una sorella dei pittori Guardi).

Giambattista, in una fase molto iniziale dei suoi lavori, fu probabilmente attratto dalla pittura talora drammatica, espressiva e magari tenebrosa di diverse opere del Piazzetta ed anche di alcuni quadri del dalmata Federico Bencovich. Poco dopo, operando anche negli affreschi murali, fu influenzato anche dagli esempi di Sebastiano Ricci e tempo dopo pure da quelli del Veronese. 

Come scriveva A. Chastel : " ...ai suoi inizi-accanto al Bencovich ed al Piazzetta, Tiepolo comincia con l'adottare la maniera cupa di cui l'Italia tutta, fino a Napoli con il Solimena, era fanatica.." 

Ma Giambattista ci mise del suo e successivamente- pur conservando alcuni toni- si accostò al Barocco internazionale ed alle fantasie delle nuove tendenze.



Tiepolo, inizialmente,  lavorò in alcune piccole chiese (inclusa quella di Santa Maria dei Derelitti all'Ospedaletto) e realizzò alcune tele ma il suo vero esordio fu in una villa privata di Massanzago.

 


uno dei primi dipinti del Tiepolo (1722), Martirio di S.Bartolomeo
nella chiesa di San Stae (o di Sant'Eustachio) a Venezia-foto da wikipedia

  

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contributo sull'argomento (affreschi Villa Baglioni-Massanzago)

Sebbene il XVIII secolo vide la decadenza politica ed economica della repubblica veneziana, che perse il suo predominio come punto di snodo delle maggiori rotte commerciali, nel corso dello stesso periodo si assiste all’affermazione di colui che può essere definito a pieno titolo uno dei maggiori esponenti del rococò: Giambattista ( o Giovanni Battista o Zuan Battista ) Tiepolo  .
Tra il 1719 e il 1720 esegue la sua prima decorazione ad affresco all’interno del salone del piano nobile di Villa Baglioni a Massanzago, dimora del conte bergamasco Giovanni Battista Baglioni.
La sala del primo piano viene completamente decorata dagli affreschi che sfondando illusionisticamente le pareti, creano così uno spazio infinito secondo quella che è stata una costante nel modo di dipingere dell’artista.
Nelle pareti il Mito di Fetonte la fa da padrone, mentre il Trionfo d'Aurora è il protagonista assoluto della volta (presumibilmente affrescata in un secondo tempo).
Di grande impatto visivo nella realizzazione di questo affresco sono alcune figure. Un particolare rilievo assume l’imbizzarirsi dei cavalli nella raffigurazione di Fetonte.
Di grande suggestione è poi il cielo raffigurato sulla volta; dettaglio, questo dei cieli, che diventerà il suo cavallo di battaglia facendolo contraddistinguere e differenziare da tutti gli altri artisti del settecento veneziano.
Gli affreschi di Villa Baglioni furono la prima opera del Tiepolo e questo ciclo segna l’inizio dell’importante collaborazione con il pittore di quadrature Gerolamo Mengozzi, detto il Colonna, che dipingerà per Tiepolo negli anni successivi la maggior parte delle decorazioni a finte architetture che inquadrano i suoi affreschi e che lo renderanno uno dei maggiori esponenti dell’arte della decorazione monumentale. (F.P.)


 

gli affreschi in Villa Baglioni (vedi)

 


mostra Tiepolo a Villa Manin - Passariano (UD)
dal 15 dicembre 2012 al 7 aprile 2013


particolare di affresco, foto studio Esseci


l’Azienda Speciale Villa Manin e la Regione Friuli Venezia Giulia hanno realizzato presso la bella villa un’esposizione monografica in grado di attraversare la complessa parabola artistica del pittore: una mostra di grande impegno che anche alla luce dei numerosi studi susseguitisi da allora consente oggi una valutazione più ampia e approfondita di Giambattista Tiepolo.

Altra mostra interessante sulla pittura del periodo è quella intitolata " Il Settecento a Verona. Tiepolo ,Cignaroli, Rotari. La nobiltà della pittura " programmata a Verona dal 26 novembre 2011 al 9 aprile 2012 presso il Palazzo della Gran Guardia.

 

 


 

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